I diffusori attivi o amplificati più piccoli sono particolarmente adatti per chi vuole un suono di alta qualità senza occupare gran parte della stanza con diffusori tradizionali. Come i diffusori da scaffale o da supporto passivi, vanno bene per ambienti piccoli e per le situazioni nelle quali contano l’ingombro, la collocazione e l’estetica. La loro scelta presuppone un equilibrio tra le dimensioni della stanza, il design degli interni e l’impatto sonoro desiderato.
Considerazioni importanti sulla collocazione
Per quanto riguarda la collocazione dei diffusori, valgono le stesse regole dei modelli passivi: evitare gli angoli, scegliere una posizione su un ripiano e provare varie distanze dalle pareti, soprattutto se sono provvisti di porte bass reflex posteriori.
Parametri di riferimento:
- Lasciare almeno 15-20 cm tra l’altoparlante e la parete.
- Evitare di coprire gli altoparlanti con libri o altri oggetti sugli scaffali.
- Utilizzare sostegni o tappetini isolanti per ridurre al minimo il contatto con le superfici.
È inoltre opportuno provare gli altoparlanti sia con le griglie che senza, poiché la qualità del suono può variare in modo significativo, e capire se l’estetica degli altoparlanti “senza rivestimento” è di gradimento.
Attivi o amplificati: qual è la differenza?
Per prima cosa, la differenza sostanziale tra diffusori “attivi” e “amplificati” riguarda il modo in cui i driver vengono alimentati: un diffusore “amplificato”, come dice il nome stesso, amplifica il segnale audio e poi usa il filtro crossover per dirigere le varie frequenze verso i driver più adatti a riprodurle, mentre un diffusore “attivo” invia il segnale attraverso il crossover prima che venga amplificato, in modo che ogni driver abbia la propria amplificazione, producendo teoricamente risultati sonori migliori.
Il risultato di ciò è che, quasi sicuramente, il prodotto sarà anche più costoso: anche un diffusore attivo a due vie avrà bisogno di un circuito di amplificazione quattro volte più grande rispetto a un diffusore amplificato a due vie.
In pratica, nel caso di una coppia di diffusori amplificati, un solo diffusore si occupa dell’amplificazione, quindi alimenta il suo omologo (che è, di fatto, un diffusore passivo) tramite un cavo per diffusori, per cui è sufficiente che uno solo di essi sia collegato alla presa di corrente, e conseguentemente che solo quello debba essere collocato in prossimità di una presa di corrente.
Nel caso dei diffusori attivi, invece, entrambi gli altoparlanti contengono un amplificatore e quindi entrambi richiedono l’alimentazione di rete, per poi comunicare tra loro in modalità wireless o, talvolta, tramite un cavo CAT5. Pertanto, oltre a considerare la posizione ideale dei diffusori in relazione alle loro prestazioni, occorre anche tenere conto della necessità pratica di collegarli alla rete elettrica.
In genere, i modelli attivi hanno un costo maggiore per via della presenza di un circuito di amplificazione in più, ma il controllo del driver è più preciso e il suono può risultare migliore.
Amplificazione integrata: non serve più badare all’impedenza o alla sensibilità
Uno dei vantaggi sia dei diffusori attivi che di quelli amplificati è che l’amplificazione è stata ottimizzata per i driver, per cui non ci si dovrà più preoccupare di sensibilità, impedenza e potenza, dal momento che il produttore ha già tenuto conto di questi fattori.
Connettività e ingressi
Sia nel caso dei diffusori attivi che di quelli amplificati, un solo diffusore sarà responsabile degli ingressi fisici e wireless, quindi è necessario essere certi che tali diffusori siano in grado di supportare il tipo di sistema che si intende realizzare.
Per quanto riguarda gli altoparlanti amplificati, in particolare quelli più economici, la connettività wireless è costituita solitamente dal Bluetooth, per cui è bene verificare quale versione di Bluetooth utilizzano gli altoparlanti amplificati che si intende acquistare (attualmente siamo alla versione 5.4 e qualsiasi candidato con una versione inferiore alla 4 può essere tranquillamente scartato). Altrettanto importante è la compatibilità con i codec, ovvero i metodi di compressione e di trasmissione delle informazioni audio digitali tramite Bluetooth, perché alcuni di essi (come il codec aptX Lossless, attualmente il più avanzato) garantiscono una qualità audio decisamente superiore ad altri.
I diffusori attivi e i migliori altoparlanti amplificati sono dotati anche di connettività Wi-Fi, per cui è improbabile avere problemi con lo streaming wireless da uno smartphone o da una rete locale. Inoltre, spesso è possibile integrare il proprio servizio di streaming preferito nell’app (se presente) e lasciare lo smartphone libero per altre attività.
Quanto alla compatibilità con sorgenti diverse dai servizi di streaming musicale, occorre valutare caso per caso. Ad esempio, se si desidera utilizzare un giradischi, è necessario un preamplificatore phono, mentre per collegare un lettore CD, un registratore a cassette o una console per videogiochi occorre un ingresso apposito sull’amplificatore principale.
Alcuni modelli attivi e alimentati sono dotati anche di un ingresso HDMI ARC che consente di amplificare il suono del televisore tramite il sistema di altoparlanti stereo, una funzione che può essere molto interessante.
Conversione digitale-analogico (DAC)
È importante assicurarsi che il sistema di diffusori, attivi o amplificati che siano, sappia gestire bene la conversione da digitale ad analogico, specialmente per quanto riguarda le sorgenti digitali e, in particolare, quelle trasmesse in modalità wireless.
La qualità dei CD può essere di “soli” 16 bit/44,1 kHz, e le versioni gratuite di Spotify e Apple Music (ad esempio) hanno risoluzioni di streaming decisamente inferiori, ma molti servizi di streaming offrono contenuti di qualità molto più elevata, come i 24 bit/192 kHz di Qobuz e TIDAL, ad esempio: senza il DAC adatto, però, non potrai goderti appieno la qualità audio di questi servizi.
Un DAC con una risoluzione minima di 24 bit/96 kHz garantisce la compatibilità con la maggior parte delle trasmissioni ad alta risoluzione.
Aspettative di ascolto e prestazioni
I diffusori attivi o amplificati più piccoli non riescono a riprodurre la profondità dei bassi o la gamma dei diffusori da pavimento più grandi, ma dovrebbero comunque garantire:
- Dettagli nitidi nella gamma dei medi
- Alti dal suono naturale
- Un’adeguata gamma dinamica
- Precisione ritmica
Per avere un’idea precisa, ascolta un po’ di musica a volume normale e vedi se riesci a distinguere bene i suoni, gli strumenti e il bilanciamento dei toni. Se puoi, confronta con brani che conosci bene.