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Si comincia a pensare alla sicurezza della casa solo in seguito a un evento spiacevole, come un furto con scasso, un incendio o quando il panico prende il sopravvento perché non si riesce a trovare un documento importante. In quanto ingegnere e proprietario di casa che ha utilizzato due casseforti per diversi anni, ho imparato a riconoscere ciò che è davvero importante nell’uso quotidiano rispetto a ciò che dalle descrizioni sembra interessante. La mia cassaforte da 40 litri con combinazione si trova nel seminterrato, mentre una cassaforte ignifuga più piccola con serratura a chiave custodisce i miei documenti più importanti.

In questa guida tratterò gli aspetti tecnici e il rendimento effettivo che determinano la reale capacità di una cassaforte di proteggere i tuoi oggetti di valore. Troverai informazioni sui criteri di progettazione, sui meccanismi di chiusura e sulle caratteristiche strutturali che contraddistinguono le casseforti efficaci da quelle costose ma poco sicure. Per maggiori informazioni e per un confronto tra le varie marche, consulta la nostra guida all’acquisto; questa mini-guida approfondisce gli aspetti più specifici da tenere in considerazione nel confronto tra i vari modelli di casseforti per la casa.


Comprendere appieno le classificazioni di sicurezza delle casseforti

Le certificazioni di sicurezza sono importanti perché segnalano la resistenza effettiva di una cassaforte rispetto a quanto dichiarato nelle promozioni commerciali del produttore. A testare queste casseforti ci pensa un gruppo di laboratori indipendenti, che le sottopongono a prove di resistenza con attrezzature realmente utilizzate per un certo periodo di tempo, per poi valutarne la tenuta.

RSC e classe B americana: protezione di base

La classificazione americana Residential Container (RSC) corrisponde all’effettiva resistenza della cassaforte a un tentativo di scasso della durata di 5 minuti effettuato con attrezzi manuali quali martelli, scalpelli e piedi di porco. Si tratta di un livello di protezione adeguato contro ladri improvvisati che rubano ciò che riescono a prendere rapidamente, ma non in grado di fermare chi ha tempo e determinazione. La cassaforte da 40 litri che tengo in cantina rientra in questa categoria: va bene per proteggere documenti e piccoli oggetti di valore da furti “estemporanei”, ma so bene quali sono i suoi limiti.

Le casseforti di classe B sono in grado di resistere a un tentativo di scasso da 30 minuti effettuato con gli stessi attrezzi manuali, ma anche con strumenti da taglio e piccoli trapani elettrici. La loro struttura è in acciaio più spesso e la porta è rinforzata. Per molti utenti privati, la classe B costituisce una valida difesa contro i furti in cui i ladri cercano di entrare e uscire rapidamente.

Classi C ed E americane: sicurezza vera

Il test per la classe C prevede uno scasso della durata di 30 minuti con l’uso di grandi strumenti elettrici, lance termiche e apparecchiature di perforazione. Queste casseforti sono caratterizzate da pareti e porte in acciaio molto più spesse, a volte realizzate con materiali compositi resistenti alla perforazione. La classe E rappresenta il più elevato livello di sicurezza per utenti privati, con 60 minuti di resistenza agli stessi strumenti professionali.

La differenza di prezzo tra la classe B e la classe C è dovuta alle differenti caratteristiche tecniche richieste da ciascuna classe. A meno che non si debbano custodire oggetti di grande valore o non si viva in una zona con gravi problemi di criminalità, la classe C e quelle superiori sono un vero spreco di denaro nella maggior parte dei casi.

Come verificare la validità delle certificazioni

Negli Stati Uniti, le uniche certificazioni valide sono quelle emesse da Underwriters Laboratories (UL) e dal Dipartimento di Giustizia della California, per cui è bene cercare nei documenti il numero della certificazione e il nome del laboratorio e non fermarsi mai di fronte a semplici dichiarazioni come “conforme agli standard”. Io stesso verifico sempre i dati sul sito web del laboratorio prima di procedere all’acquisto. Le aziende che non sottopongono a questi test i loro prodotti sono solite usare diciture come “equivalente” o “paragonabile”, che sono chiari indizi del fatto che non hanno mai finanziato alcuna certificazione.

Protezione antincendio: durata e temperature di riferimento

Le classificazioni antincendio indicano la resistenza al fuoco dei documenti in caso di incendio in casa, ma è lo stesso collaudo a rivelare il vero significato del concetto di “resistenza”. Le casseforti ignifughe vengono inserite in forni a oltre 900 °C (la temperatura media di un incendio in casa) e, perché i documenti cartacei rimangano leggibili, la temperatura interna non può superare i 177 °C.

La mia piccola cassaforte ignifuga ha una resistenza al fuoco da 30 minuti, che mi era parso un tempo adeguato finché non ho fatto delle ricerche e ho scoperto che molti incendi domestici durano più di 30 minuti prima che i vigili del fuoco riescano a spegnerli del tutto.

Le differenze tra le varie classi di riferimento sono evidenti quando si confrontano gli aspetti effettivamente coperti:

Resistenza al fuoco Durata del test Temperatura interna limite Destinazione d’uso Applicazioni pratiche
30 minuti 30 min a 927 °C 177 °C per la carta Documenti Incendi di piccole dimensioni, intervento rapido
60 minuti 60 min a 927 °C 177 °C per la carta Documenti importanti Incendi diffusi in zona residenziale
Oltre 90 minuti Oltre 90 min a 927 °C 177 °C per la carta Oggetti insostituibili Incendi estesi, aree isolate

La carta inizia ad annerirsi e infragilirsi a circa 200 °C, mentre le unità USB e altri dispositivi digitali si danneggiano ancora più rapidamente. La resistenza all’acqua è importante tanto quanto la resistenza al fuoco, poiché gli impianti antincendio e le operazioni di spegnimento possono allagare tutto. La porta della mia cassaforte ignifuga è sigillata con guarnizioni di gomma, ma ho comunque preso la buona abitudine di riporre i documenti in sacchetti impermeabili dopo che un problema di umidità nel seminterrato mi ha chiarito il concetto per cui “resistente all’acqua” non significa “impermeabile”. Per quanto riguarda i documenti davvero insostituibili, come i certificati di nascita o gli atti di proprietà, ne tengo una copia nella cassaforte ignifuga e una in una cassetta di sicurezza in banca, perché anche la migliore cassaforte per la casa è più un rischio calcolato che una sicurezza assoluta.

Livelli di sicurezza della serratura: dalla protezione più semplice a quella più sofisticata

Ogni tipo di serratura presenta una diversa combinazione di sicurezza, praticità e affidabilità che appare evidente una volta che la si inizia ad utilizzare quotidianamente.

Serrature a combinazione classiche

La mia cassaforte nel seminterrato ha una combinazione a quadrante e, in tre anni di utilizzo regolare, la sua praticità mi ha davvero stupito. Non ha bisogno di alimentazione, quindi funziona anche in caso di blackout e nessuno può hackerarla, ma ci vuole parecchio tempo per aprirla: anche con molta pratica, ci metto almeno 30 secondi e spesso sbaglio la sequenza per via dell’ansia del momento. Ma c’è una cosa che non mi aspettavo: il fatto di doverci mettere un po’ di tempo per aprirla mi consente di pensare bene a cosa mettere dentro o tirare fuori, quindi raramente mi capita di lasciarla aperta.

Serrature a chiave

La mia cassaforte ignifuga portatile utilizza una serratura a chiave, facile da aprire ma con il problema evidente legato alla gestione delle chiavi: tengo le chiavi lontane dalla cassaforte, però poi non riesco ad aprirla velocemente. La serratura funziona ancora bene dopo anni di utilizzo, ma ho sempre paura di perdere le chiavi o che qualcuno le rubi durante un furto. Queste serrature hanno senso se si apre raramente la cassaforte o se si vuole dare ai familiari la possibilità di aprirla senza dover insegnare loro la combinazione.

Tastiere digitali

Le serrature digitali risolvono il problema della velocità, ma possono causare altri inconvenienti rispetto alle serrature classiche. I sistemi con batterie di riserva cambiano molto a seconda del produttore: alcune durano per anni, altre vanno sostituiti dopo qualche mese. Le versioni a doppia autenticazione, ossia quelle che prevedono l’inserimento sia di un codice che di una chiave fisica, sono eccellenti dal punto di vista della sicurezza ma sono meno pratiche, proprio per via del doppio inserimento. Ad ogni modo, il problema principale delle serrature digitali è l’impossibilità di accesso quando manca la luce o quando le batterie sono scariche, anche se parecchi dei modelli più validi consentono di accedere comunque con una chiave di riserva.

Sistemi biometrici

Gli scanner di impronte digitali sembrano perfetti fintanto che non li si deve usare davvero: basta avere le mani secche, un taglietto o semplicemente l’invecchiamento della pelle per falsare la lettura, oltre al fatto che si possono memorizzare solo 10-20 impronte in totale. Stando a quanto riportato dagli utenti e ai dati dei test, i sistemi biometrici funzionano meglio come sistema di autenticazione secondaria piuttosto che come meccanismo principale di blocco, anche se la tecnologia migliora di anno in anno.

Dettagli strutturali: spessore dell’acciaio e fissaggio

Lo spessore dell’acciaio è determinante per la resistenza di una cassaforte ai tentativi di scasso mediante perforazione e taglio, e in particolare lo spessore della porta è più importante di quello delle pareti, poiché è proprio lì che si concentrano i ladri. Le casseforti di fascia bassa utilizzano acciaio da 3 millimetri, che i ladri più determinati possono superare con l’uso di utensili elettrici, mentre per una difesa efficace occorre che lo spessore sia come minimo di 6 millimetri.

La presenza di più bulloni distribuisce le forze di leva lungo tutto il telaio della porta. Ad esempio, la mia cassaforte nel seminterrato ha quattro bulloni, mentre i modelli più economici ne hanno solo due, quindi hanno più punti deboli. Le porte resistenti allo scasso sono incassate dentro al telaio, quindi è praticamente impossibile tentare di aprirle infilando un piede di porco tra la porta e il corpo della cassaforte. Inoltre, i 40 kg di peso della mia cassaforte sono un deterrente naturale, perché è impossibile portarla via, anche se i ladri più esperti possono comunque spostarla mediante l’uso di carrelli. Per questo motivo, i punti di fissaggio sono più importanti del peso.

Fissaggio e montaggio di sicurezza

Grazie ai punti di fissaggio predefiniti, una cassaforte portatile si trasforma in un oggetto fisso, eppure molti acquirenti saltano questo passaggio e vanificano questa difesa contro i furti. Come dicevo, anche la mia cassaforte, che pesa 40 kg circa, potrebbe essere rimossa da due persone con un carrello (o da una persona molto forte), ed è per questo che i punti di fissaggio sono più importanti del peso per una sicurezza reale.

Le casseforti più pesanti vanno montate al pavimento, perché lì è possibile forare il cemento o le travi in legno massiccio, mentre quelle più leggere possono essere montate anche sulle pareti se ci sono abbastanza montanti per distribuire il peso. È possibile montare le casseforti sul pavimento da soli con un trapano a percussione e dei tasselli per il cemento, ma è meglio rivolgersi a un professionista per il montaggio a parete. Infine, è bene verificare che non vi sia la necessità di richiedere dei permessi per forare solai o elementi strutturali, altrimenti l’assicurazione potrebbe non coprire eventuali danni in caso di errata installazione.

Spazi interni e organizzazione

A livello commerciale, le misure sono piuttosto uniformi nel settore delle casseforti, anche se c’è da dire che i produttori riportano le misure esterne senza considerare gli spazi occupati dai ripiani, dallo spessore delle porte e dalle serrature. La mia cassaforte antincendio ha una capacità dichiarata di poco più di 0,2 metri, ma in realtà ci sta dentro forse appena la metà se si tiene conto dello spazio occupato dalla porta e dai ripiani.

Il modo in cui sono disposti i ripiani, e in particolare quelli fissi, influisce sulla praticità d’uso più del volume totale, soprattutto quando bisogna riporre qualcosa di appena più grande. Sarebbe meglio iniziare con una cassaforte più piccola per capire cosa occorre proteggere davvero, piuttosto che comprarne una troppo grande e riempirla di cose che non hanno bisogno di essere conservate in modo sicuro.

Le dotazioni interne danno praticità ma occupano spazio prezioso:

  • L’illuminazione interna migliora la visibilità, ma richiede collegamenti elettrici e riduce lo spessore delle pareti.
  • La moquette protegge i gioielli dai graffi, ma trattiene l’umidità e il cattivo odore.
  • Gli scomparti per i documenti consentono di avere una migliore organizzazione interna, ma tolgono spazio agli altri oggetti.
  • Gli scomparti tecnici sono ottimi per i loro scopi, ma per il resto sono solo spazio sprecato.
  • Gli accessori interni per le porte consentono di ottimizzare lo spazio, ma fanno aumentare il peso e la complessità del meccanismo della porta.

Prima di tutto, quindi, misura gli oggetti che vuoi inserire nella cassaforte e aggiungi un 25% per oggetti che aggiungerai in seguito, piuttosto che basarti esclusivamente sulla capacità dichiarata dal produttore, che spesso non è quella effettiva.

Batteria di riserva e funzioni elettroniche

I sistemi con batteria di riserva contraddistinguono le serrature elettroniche affidabili da quelle inaffidabili, anche se la qualità cambia in base al produttore. Molte serrature digitali funzionano con batterie AA o da 9V, che durano da 1 a 2 anni se usate in modo normale ma si scaricano più velocemente a causa del freddo dello scantinato e di un uso più frequente. I sistemi solidi restano pienamente operativi per mesi anche con la sola alimentazione di riserva, mentre quelli più economici iniziano a comportarsi in modo strano già pochi giorni dopo aver perso l’alimentazione principale. Ci sono varie funzioni il cui scopo è segnalare che le batterie si stanno scaricando, dalle notifiche che avvisano con settimane di anticipo, agli avvisi dell’ultimo minuto che mandano nel panico per la fretta con cui bisogna dotarsi delle batterie di ricambio.

La resistenza all’acqua dei componenti elettronici passa in secondo piano finché l’umidità non diventa un problema, nonostante le serrature elettroniche vadano protette sia dall’acqua che dall’umidità. La presenza di vani batteria sigillati e di cavi impermeabili contraddistinguono le casseforti progettate per l’installazione in cantina da quelle destinate ad ambienti climatizzati. I meccanismi di apertura automatica delle porte aumentano la praticità, ma possono essere fonti di preoccupazione, in quanto i sistemi motorizzati funzionano bene fintanto che sono nuovi, ma con il tempo si indeboliscono e possono lasciare la porta parzialmente aperta, rendendo necessario un intervento manuale.

Errori comuni e altre cose che avrei voluto sapere prima

Questi sono gli errori che ho commesso personalmente o che ho visto commettere ad altri nella scelta e nell’uso delle casseforti per la casa:

  • Acquistare da subito un prodotto troppo grande: chi ha una cassaforte grande tende a riporvi anche oggetti che non vanno necessariamente protetti, oltre ad avere maggiori difficoltà ad organizzare lo spazio interno rispetto a casseforti più piccole e funzionali
  • Preferire la comodità alla sicurezza nella scelta della collocazione: le casseforti posizionate in camera da letto o nelle stanze adibite ad ufficio sono facili bersagli durante i furti, perché è proprio lì che i ladri vanno a cercare
  • Dimenticare di pianificare un accesso alternativo: non comunicare ai familiari più fidati la combinazione o la posizione delle chiavi può rivelarsi un problema nel caso non fossi in casa nel momento dell’emergenza
  • Non tenere conto dell’umidità: occorre proteggersi dall’umidità in ambienti come le cantine e i garage. I produttori fanno qualche accenno alla questione, senza però sottolinearla abbastanza.
  • Non controllare regolarmente le serrature: le serrature a combinazione possono allentarsi con il tempo mentre quelle elettroniche possono avere dei difetti che si manifesteranno nel momento peggiore.
  • Sottovalutare i costi di gestione: la sostituzione delle batterie, l’installazione di deumidificatori e l’eventuale manutenzione delle serrature incidono sui costi totali della vita della cassaforte.
  • Dare per scontato che l’indice di resistenza al fuoco copra tutto: la carta resiste, ma le foto, le chiavette USB e alcuni tipi di plastica si rovinano anche se la temperatura non supera i limiti indicati.

Riflessioni sul budget e sul rapporto qualità-prezzo

Il prezzo delle casseforti varia notevolmente a seconda del livello, ma capire cosa determina questi costi può aiutare a investire nelle caratteristiche che contano davvero.

Fasce di prezzo e variabili che incidono sui costi

Le casseforti ignifughe piccole con serrature semplici a chiave costano tra i 50 e i 150 euro, ma per quelle con certificazioni di sicurezza valide come quelle RSC si arriva a spendere tra i 200 e i 400 euro. Per una cassaforte di classe B ci vogliono tra gli 800 e i 2000 euro, mentre per una classe C i prezzi vanno dai 2000 euro in su, praticamente senza limiti.

A determinare questi prezzi ci sono vari fattori: se lo spessore dell’acciaio raddoppia dai 3 ai 6 mm, raddoppia anche il prezzo, mentre per una serratura più sofisticata e una maggiore resistenza al fuoco si possono spendere tranquillamente altri 200-500 euro. Quanto alla serratura, questa incide per circa un quarto sul costo totale, quindi passare da una semplice serratura a chiave a una serratura digitale con batteria di riserva può far lievitare il prezzo di svariate centinaia di euro.

Priorità di spesa

Una soluzione di sicurezza semplice è la scelta più sensata per molti proprietari di casa che devono conservare documenti e piccoli oggetti di valore, mentre gli accessori più sofisticati sono utili solo quando occorre proteggere oggetti che valgono molto più della cassaforte stessa. Io preferisco avere due casseforti semplici in posti diversi piuttosto che una sola cassaforte costosa, che può diventare un punto debole.

Per un uso domestico, una serratura digitale e la resistenza al fuoco sono più importanti dello spessore dell’acciaio, perché nelle case si verificano più frequentemente incendi che non furti con scasso. Le serrature biometriche e la sicurezza di classe C sono utili quando si devono custodire armi da fuoco, grandi quantità di denaro liquido o gioielli di grande valore.

Valutazione del rapporto qualità-prezzo a lungo termine

Le casseforti economiche hanno una garanzia di un anno, mentre quelle costose prevedono una copertura a vita, ma ciò che conta davvero è l’effettiva assistenza fornita dall’azienda in caso di guasti, in quanto spesso una riparazione costa di più dell’acquisto di un nuovo prodotto. Le casseforti di alta qualità durano decenni con una manutenzione di base e mantengono il loro valore, mentre quelle scadenti si rompono in una decina d’anni e, dal punto di vista economico, non ha senso ripararle.

Confrontando le casseforti in base al rapporto tra costi e centimetri cubici, emerge che quelle di fascia media hanno il rapporto qualità-prezzo migliore. I modelli economici sembrano convenienti finché non si sommano i costi per la sostituzione, mentre le di fascia alta costano troppo per lo spazio che offrono, a meno che non abbiano caratteristiche assolutamente imprescindibili.

Qual è la cassaforte per la casa più adatta a te?

È la destinazione d’uso a determinare la scelta: ad esempio, per difendere i documenti occorre dare priorità alla resistenza al fuoco piuttosto che allo spessore dell’acciaio, mentre per conservare i gioielli vale la regola contraria. In definitiva, occorre spendere tra i 300 e i 600 euro per un prodotto che funzioni davvero, concentrandosi su una resistenza al fuoco di almeno 60 minuti sulla certificazione RSC o classe B, evitando caratteristiche sofisticate e accessori inutili che non verranno mai utilizzati.

È preferibile avere più casseforti piccole piuttosto che una sola grande, perché così si può scegliere il livello di protezione in base al contenuto e distribuire il rischio in più punti, ricordando che i documenti vanno nella cassaforte ignifuga mentre gli oggetti di valore nella cassaforte di sicurezza. Dato che è meglio separare le cose piuttosto che metterle tutte in un unico posto costoso, è consigliabile acquistare prima una cassaforte ignifuga semplice e poi aggiungere una cassaforte di sicurezza in un secondo momento, se necessario: così facendo, risparmierai anche del denaro.

Domande frequenti

Posso spostare la cassaforte dopo averla montata

Le casseforti non fissate possono essere spostate facilmente, mentre per quelle fissate è necessario rimuovere i bulloni, con il rischio di lasciare dei buchi nel pavimento o nella parete che non sarà possibile coprire. Per spostare casseforti di peso superiore ai 25 kg servono due persone, mentre per quelle ancora più grandi bisogna rivolgersi a personale specializzato.

Con che frequenza va testato il meccanismo della serratura

Le serrature a combinazione vanno aperte ogni mese, mentre quelle elettroniche vanno controllate settimanalmente, verificando anche l’accesso con la chiave di riserva, se prevista. Controllando la serratura con regolarità, potrai individuare eventuali problemi prima di ritrovarti senza la possibilità di aprire.

Quali documenti hanno bisogno effettivamente della protezione antincendio

Vanno conservati in un prodotto ignifugo i certificati di nascita, i passaporti, gli atti di proprietà, le polizze assicurative e tutto ciò per la cui sostituzione occorrerebbe tanto tempo e denaro. Non è necessario proteggere dal fuoco le dichiarazioni dei redditi e gli estratti conto bancari, poiché è possibile richiederne copia agli istituti di riferimento.

Devo informare la mia compagnia assicurativa circa la mia cassaforte

Molte compagnie assicurative prevedono degli sconti per chi ha una cassaforte certificata, ma è bene controllare la propria polizza perché alcune di esse vogliono sapere se e quali oggetti di grande valore ci sono all’interno. Scatta delle foto al numero di serie e alla certificazione della cassaforte e inviale alla tua assicurazione.

Come mantenere il giusto livello di umidità all’interno della cassaforte

Usa un deumidificatore ricaricabile specifico per casseforti e controllalo ogni mese, soprattutto se la cassaforte è in un locale umido come una cantina o un garage. I sacchetti con gel di silice vanno bene per le casseforti di piccole dimensioni, ma vanno sostituiti già dopo qualche mese.

Cosa fare se la serratura elettronica non funziona più

Innanzitutto, prova a sostituire le batterie con delle nuove, poi usa la chiave di riserva, se la tua cassaforte ne ha una, oppure contatta il produttore per sapere come comportarti. Molte casseforti elettroniche affidabili hanno un terminale esterno per collegare una batteria di emergenza.

È opportuno passare a una serratura biometrica

Le serrature biometriche sono ottime come sistema di sicurezza aggiuntivo, ma non dovrebbero essere l’unico metodo di accesso perché hanno ancora problemi di affidabilità nel riconoscimento delle impronte digitali. Meglio usare combinazioni numeriche o tastiere digitali come metodo di accesso principale.

Come faccio a sapere se la mia cassaforte è stata fissata correttamente

Una cassaforte ben fissata non dovrebbe muoversi minimamente quando la si spinge con una certa forza. Bisogna controllare che i bulloni siano fissati al cemento o al legno della struttura, non solo al cartongesso, e serrare gli attacchi ogni anno perché possono allentarsi col tempo.