Cinque anni fa, come altri milioni di proprietari di case, ho iniziato con un semplice videocitofono Ring per controllare la consegna dei pacchi, e da quel momento ho installato tre telecamere Ring e mi sono appassionato al mondo della tecnologia di sicurezza.
Sono un ingegnere, quindi affronto i problemi in modo metodico, e nel caso della sicurezza domestica non è stato diverso: ho finito per misurare gli angoli delle telecamere, verificare la reale portata della visione notturna e capire quanta larghezza di banda Internet sia necessaria per questi dispositivi. Le telecamere di largo consumo hanno più limiti del previsto.
Le videocamere Ring mi hanno fatto capire cosa funziona davvero rispetto a quanto dichiarato dal marketing. È vero che sono facili da configurare, ma ho riscontrato sempre problemi di cui non si parlava nel materiale promozionale.
Internet salta e le telecamere si spengono. Ti servono delle funzioni adeguate? Meglio un abbonamento mensile. Vuoi la personalizzazione? Cerca qualcos’altro. Proprio queste considerazioni mi hanno spinto a documentarmi sui sistemi Ubiquiti. Quando ho fatto costruire la casa in cui vivo, ho lavorato insieme al costruttore per far passare la rete Ethernet in determinati punti strategici proprio in vista dell’installazione di un sistema di videocamere UniFi.
Questa esperienza mi ha aiutato a capire che il sistema di sorveglianza “migliore” dipende interamente dalle proprie necessità, dalla preparazione tecnica e dagli obiettivi a lungo termine.
Capire innanzitutto le proprie esigenze in termini di sicurezza
Prima di lasciarsi incantare dalla risoluzione 4K o dalle funzioni di rilevamento con IA, è necessario capire che cosa si intende proteggere e perché. La mia prima videocamera Ring sembrava posizionata alla perfezione, finché non ho rivisto i filmati e mi sono reso conto che riprendeva alla grande il vialetto dei vicini, mentre chi si avvicinava alla porta d’ingresso non veniva assolutamente inquadrato.
Bisognerebbe farsi un giro con un taccuino e segnare tutti quei punti da cui qualcuno potrebbe intrufolarsi nella proprietà senza essere visto, come le porte, le finestre, le recinzioni e i camminamenti, oltre a contrassegnare le aree in cui si trovano le cose di maggior valore, come il garage, il deposito e le installazioni esterne più costose.
Acquistare le telecamere prima di pianificare è l’errore più grave (e più comune) che si possa commettere. È dall’analisi dei potenziali pericoli che si determina tutto il resto. Cosa ti preoccupa di più? Il furto dei pacchi consegnati, un’effrazione o atti vandalici? Preferisci un sistema di sorveglianza visibile o nascosto? Sono queste le domande preliminari a cui rispondere. Ecco come ti consiglio di progettare il tuo sistema di sicurezza:
- Individua i punti più vulnerabili: finestre, porte, cancelli e passaggi da cui qualcuno potrebbe entrare senza essere visto
- Identifica le aree dal valore maggiore: garage, ripostigli, attrezzature costose e ambienti domestici principali
- Calcola i costi complessivi di gestione: considera l’abbonamento mensile, l’eventuale aumento dello spazio di archiviazione e l’aggiunta di nuove telecamere nel futuro (il costo del mio abbonamento Ring mi ha colto di sorpresa)
- Stabilisci la priorità tra la sorveglianza degli interni o degli esterni: le telecamere esterne devono resistere alle intemperie e avere una maggiore sensibilità notturna, mentre per le telecamere interne si può privilegiare la risoluzione e la qualità audio.
- Pensa al tipo di sorveglianza: vuoi avere una supervisione costante dei video, rivedere solo la registrazione dell’incidente o entrambe le cose? A seconda delle esigenze, il numero di telecamere da installare cambia
Le caratteristiche tecniche più importanti
Dopo aver capito a cosa ti serve un sistema di videosorveglianza, puoi usare queste informazioni per individuare le caratteristiche e le funzioni che ti servono di più.
Risoluzione video: l’elemento essenziale per avere riprese utilizzabili
Pensavo che 1080p bastassero, finché non ho provato a identificare uno sconosciuto che si era messo davanti alla porta di casa mia guardando le immagini registrate dalla mia videocamera Ring: quella che doveva essere “alta definizione” si è ridotta a un’immagine sfocata quando la distanza superava i 7 metri.
Le telecamere in 4K ormai non costano molto di più di quelle in 1080p, quindi conviene spendere qualcosa in più. Scegliendo il 4K, rispetto al 1080p, potrai identificare più facilmente gli intrusi e i criminali nella tua proprietà.
Naturalmente, il citofono Ring registra video di buona qualità a 1080p ma, in molti casi, il volto della persona può essere troppo sfocato per essere identificato se si trova troppo lontano (oltre 6 metri), per cui una risoluzione più alta consente di acquisire prove utilizzabili. Il 1080p può andare bene se si vuole solo controllare se qualcuno è in casa o tenere d’occhio gli animali domestici all’interno, ma per registrare chiaramente le prove di un crimine è necessario avere una risoluzione 4K. Tieni presente che i file 4K occupano molto spazio, quindi organizzati adeguatamente.
Campo visivo e prestazioni in notturna
Le schede tecniche della videocamera Ring dichiaravano una visione notturna fino a 9 metri, ma nel mio cortile il raggio utile scende a circa 6 metri nelle condizioni notturne migliori. L’illuminazione stradale aiuta, ma le ombre degli alberi o degli edifici circostanti rendono alcune zone buie e non adeguatamente visibili agli infrarossi.
L’ho imparato a mie spese dopo aver esaminato le riprese di uno sconosciuto che si aggirava davanti al mio garage alle 2 di notte: sono riuscito a vederne i movimenti ma non sono riuscito a identificarlo.
Gli agenti atmosferici influiscono sulle prestazioni della visione notturna più di quanto non dichiarino i produttori, perché di fatto basta un po’ di umidità per disperdere la luce infrarossa e compromettere la qualità dell’immagine. Le peggiori condizioni si sono registrate in estate, quando l’umidità è elevata, causando una notevole riduzione delle prestazioni delle videocamere.
Se devi sorvegliare spazi ampi come dei vialetti lunghi o dei giardini grandi, conviene spendere un po’ di più per delle telecamere con una visione notturna superiore ai 30 metri. La differenza tra una portata di 9 metri e una di 30 metri spesso è fondamentale per vedere cosa succede ai confini dell’area che stai sorvegliando, che è dove di solito si verificano i problemi.
Resistenza agli agenti atmosferici
La classificazione IP corrisponde alla durata della telecamera negli impianti esterni. IP65 significa protezione contro polvere e getti d’acqua, mentre IP67 indica la resistenza a brevi permanenze in acqua. Nella pratica, questa distinzione è ancora più importante, in quanto le telecamere Ring IP65 hanno subito lievi infiltrazioni di umidità dopo due anni di esposizione alle precipitazioni tipiche del Midwest, mentre le telecamere IP67 installate in posizioni simili sono rimaste intatte.
Le temperature estreme influiscono sul funzionamento ma non solo: in condizioni di caldo o freddo estremi, infatti, i componenti si deteriorano più rapidamente. Per questo motivo, nella scelta della posizione della telecamera è necessario tenere conto non solo delle condizioni meteorologiche, ma anche dell’irradiamento termico delle superfici adiacenti, della formazione di brina al mattino e dell’esposizione al sole durante il giorno. Posizionando la telecamera sotto una tettoia anziché esporla direttamente al sole se ne può raddoppiare la longevità.
Ottimizzazione del campo visivo e della copertura video
Quando si pianifica la copertura video, non si può andare a occhio, ma bisogna fare dei calcoli precisi. Una telecamera con un angolo visivo di 90 gradi a 6 metri dal punto che si vuole riprendere copre circa 10 metri di larghezza, mentre una telecamera con un angolo visivo di 130 gradi ne copre circa 15. Ad ogni modo, non sempre una copertura ampia significa migliore, perché si sacrificano i dettagli per aumentare il raggio.
Io ho tracciato la copertura della mia proprietà facendo qualche semplice calcolo trigonometrico e ho scoperto che tre telecamere da 110 gradi, se posizionate strategicamente, offrivano una copertura migliore rispetto a quattro telecamere da 90 gradi. Essenziale è capire i punti di sovrapposizione e gli angoli ciechi. Installare le videocamere negli angoli di solito garantisce la migliore copertura, ma è anche la soluzione più difficile dal punto di vista del montaggio e rischiosa in caso di maltempo.
Rilevamento del movimento e funzionalità IA
Un sensore di movimento tradizionale si attiva ad ogni minimo movimento: rami mossi dal vento, auto di passaggio, gatti del vicinato. Le telecamere Ring inviavano decine di falsi allarmi al giorno, finché non ho imparato a regolare bene le zone da monitorare. In base alla mia esperienza, un sensore moderno con AI che sa distinguere tra persone, veicoli e animali riduce i falsi allarmi dell’80-90%.
All’atto pratico, le funzionalità IA sono utili, ma tutto dipende dalle proprie esigenze. Il rilevamento dei pacchi è ottime se la videocamera viene installata sulla porta d’ingresso, ma non servo a molto se si vuole controllare il confine del giardino. Il riconoscimento facciale funziona bene se l’illuminazione è buona e se la videocamera è posizionata con l’angolazione giusta. L’analisi comportamentale che rileva chi si aggira intorno alla casa o fa cose strane è interessante, ma nella pratica non è ancora molto efficace.
Caratteristiche audio e di registrazione
L’audio viene spesso trascurato quando si sceglie una telecamera, ma in realtà può cogliere dettagli mancanti nel video e consentire di interagire in tempo reale con visitatori e intrusi.
Registrazione audio
È bene verificare le normative locali prima di attivare la funzione di registrazione dell’audio, poiché la situazione cambia di stato in stato e di comune in comune. Una volta appurato che non vi siano problemi di natura legale, si può procedere. La registrazione dell’audio arricchisce le immagini di sicurezza con informazioni di contesto di grande utilità, come le conversazioni, il rumore di vetri rotti, il rumore delle portiere delle auto o dei passi.
Il rendimento dei microfoni esterni cambia molto a seconda del modello della telecamera. Le telecamere Ring hanno un audio pulito fino a 4,5-6 metri di distanza, ma non vanno bene con il rumore del vento durante i temporali. Le telecamere interne, dal canto loro, hanno solitamente una qualità audio molto migliore perché non hanno a che fare con gli effetti degli agenti atmosferici. Avere un sistema che integri il sonoro con gli avvisi di sicurezza può fare la differenza quando i sensori audio riescono a distinguere tra i normali rumori domestici e quelli che potrebbero essere segnali di pericolo.
Controllo audio bidirezionale
L’audio bidirezionale fa sì che le telecamere non siano più solo dei dispositivi di monitoraggio passivi, ma diventino strumenti di sicurezza attivi. Io ho usato l’audio bidirezionale del mio campanello Ring per dare indicazioni ai corrieri, per dissuadere i ladri di pacchi e per comunicare con i miei familiari quando mi trovavo in viaggio. Anche la sola funzione di deterrenza giustifica la presenza di questa dotazione nell’installazione di una telecamera sulla porta d’ingresso.
Detto ciò, il mio campanello Ring funziona benese si tratta di conversazioni normali, ma diventa inutilizzabile se c’è vento o rumore di fondo, come quello del traffico. Se vuoi un audio bidirezionale efficace, è meglio acquistare telecamere con un buon sistema di cancellazione del rumore e dotate di altoparlanti di qualità, piuttosto che quelle economiche con altoparlanti tipo cicalino. Potresti riscontrare un leggero sfasamento nell’audio se si tratta di telecamere connesse a Internet, ma questo non dovrebbe influire sul loro uso normale.
Alimentazione e installazione
Il tipo di alimentazione e di installazione determina la durata del sistema e l’entità della manutenzione a lungo termine più di ogni altro fattore.
Scelta del tipo di alimentazione
Le videocamere a batteria sono facili da installare, ma spesso richiedono molta manutenzione. La durata dichiarata della batteria delle videocamere Ring è di sei mesi, ma in realtà, anche in condizioni di utilizzo normale, è necessario ricaricarle ogni due o tre mesi. La durata delle batterie, infatti, si dimezza con il freddo, e il loro esaurimento è ancora più rapido dove il traffico è intenso e le registrazioni frequenti. E infatti, nella mia vecchia casa, mi sono ritrovato a salire sulla scala ogni mese per sostituire le batterie durante l’inverno.
L’alimentazione con cablaggio elimina eventuali problemi di manutenzione e consente di registrare ininterrottamente. Quando ho progettato il sistema Ubiquiti nella mia attuale abitazione, ho scelto la tecnologia PoE (Power over Ethernet) perché consente il passaggio sia di corrente elettrica che di dati attraverso un unico cavo.
Se si usano le batterie, la ricarica solare nei luoghi con un clima buono può rivelarsi utile per estenderne la durata, ma non basta a sostenere riprese continue in condizioni di cielo nuvoloso o durante le giornate invernali più corte. Se la batteria della telecamera si scarica, non è possibile registrare eventuali incidenti nel momento in cui si verificano. Per questo motivo, il mio consiglio è quello di utilizzare un’alimentazione via cavo (POE o diretta) per le installazioni permanenti.
Tipologie e modalità di installazione
Le videocamere WiFi possono sembrare pratiche, fintanto che non si verificano problemi di connessione Internet e non si perde la metà della copertura di sicurezza. Questa dura lezione l’ho imparata durante un temporale estivo, quando le mie videocamere wireless Ring si sono spente proprio nei momenti in cui ne avevo più bisogno. Anche le videocamere “wireless” richiedono un segnale WiFi forte e costante, anche perché lo streaming di più riprese in 4K può sovraccaricare la rete domestica nelle ore di maggior utilizzo.
L’installazione di una rete cablata prevede un lavoro iniziale maggiore, ma non ci si dovrà più preoccupare della potenza del segnale o della larghezza di banda. L’installazione del mio campanello Ring è stata semplice: non ho dovuto far altro che fare qualche foro, montare la staffa e collegarmi ai cavi del campanello esistente. Tuttavia, avere più telecamere significava avere a che fare con problemi di copertura WiFi e competere con Netflix per la larghezza di banda.
I cavi Ethernet che ho installato durante i lavori di costruzione mi permetteranno di risolvere completamente questi problemi quando passerò al sistema UniFi. Pertanto, chi sta costruendo o ristrutturando casa farebbe bene a spendere qualche centinaio di euro in più per installare i cavi fin da subito, piuttosto che dover affrontare i limiti del wireless in seguito.
Archiviazione e gestione dei dati
Anche l’archiviazione incide sulla durata del sistema, sui costi complessivi e sulla possibilità di accedere alle riprese quando occorre.
Memorizzazione su disco locale
La possibilità di memorizzare i dati su disco locale assicura indipendenza dalla connessione Internet e dai costi di abbonamento. Le schede microSD sono adatte per le telecamere, ma sono prive di ridondanza e hanno una capacità limitata. I sistemi NVR gestiscono la memorizzazione con ridondanza multipla, ma richiedono una configurazione tecnica e una manutenzione continua. Nella pianificazione del mio UniFi Protect ho puntato sulla memorizzazione su disco locale perché, anche in caso di caduta della connessione a Internet, non dovrebbe verificarsi alcuna interruzione delle registrazioni di sicurezza.
I sistemi di sola memorizzazione su cloud, come previsto di base per i prodotti Ring, diventano inutilizzabili in caso di guasti alla rete, che spesso coincidono anche con incidenti di sicurezza. La memorizzazione su locale con backup su cloud è la soluzione con miglior ridondanza, in quanto consente di accedere immediatamente alle riprese senza dipendere da Internet, mentre il backup esterno serve in caso di incendio o di furto. L’utilizzo di più unità di backup è una protezione maggiore in caso di guasto, ma ogni unità aggiuntiva comporta una maggiore complessità e un costo maggiore.
Archiviazione su cloud e tipi di abbonamento
L’abbonamento a Ring aveva un costo iniziale di 3 dollari al mese, ma è salito a 10 con l’aggiunta di altre telecamere e la richiesta di periodi di archiviazione più lunghi. Il costo totale mi ha lasciato di stucco: 120 dollari all’anno per l’archiviazione su cloud, ovvero più del prezzo di molte telecamere.
I piani di archiviazione gratuiti di solito prevedono 24-48 ore di archiviazione, che sembrano sufficienti finché non ci si rende conto di quanto sia difficile rivedere subito le riprese.
La riservatezza dei dati può diventare un problema quando le registrazioni delle telecamere di sicurezza vengono caricate sui server aziendali. La collaborazione di Ring con le forze dell’ordine e la sua politica sulla condivisione dei dati mi hanno spinto a optare per un sistema di archiviazione locale.
Alcuni produttori offrono servizi cloud facoltativi anziché abbonamenti obbligatori, per cui è possibile scegliere tra l’archiviazione solo su locale o approcci ibridi, a seconda delle proprie esigenze e del proprio budget.
Design e forma della telecamera
La forma della telecamera determina il tipo di montaggio, la resistenza alle intemperie e la sua capacità di non dare nell’occhio.
Stili di progettazione fisica
Le telecamere di tipo “bullet” sono eccellenti per la sorveglianza a lungo raggio e hanno una chiara funzione deterrente. Grazie alla loro forma cilindrica, possono contenere obiettivi più grandi e array IR, risultando ideali per osservare il perimetro, i viali d’accesso e le aree in cui si desidera mostrare la presenza del sistema di sicurezza.
Il mio progetto Ubiquiti prevede l’installazione di telecamere di tipo “bullet” negli angoli in cui ho bisogno di una visione notturna superiore a 30 metri, e la resistenza alle intemperie rimane inalterata per via della struttura allungata.
Le telecamere di tipo “dome” sono resistenti agli atti vandalici e consentono una videosorveglianza discreta negli ambienti interni o nelle aree esterne riparate. La forma a cupola non consente di determinare l’esatta direzione delle riprese, esercitando quindi un effetto di deterrenza psicologica e risultando meno evidenti rispetto alle telecamere di tipo “bullet”.
Le telecamere di tipo “turret” coniugano la protezione offerta dalla cupola alla facilità di installazione delle telecamere di tipo “bullet”. Le telecamere integrate nei campanelli sono ottime per gli ingressi e per comunicare con i visitatori, ma consentono di monitorare efficacemente solo le aree nelle immediate vicinanze.
Videocamere specifiche
Le telecamere con illuminazione notturna hanno una doppia funzione: consentono sia di videosorvegliare l’area che di migliorarne l’illuminazione. Io ne ho installata una Ring sulla porta del mio garage, dove la luce esistente è fioca e crea ombre che impediscono di vedere cosa succede. Il lato negativo è la complessità: in pratica, si installano sia un dispositivo di illuminazione che una telecamera, quindi ci sono più elementi che possono guastarsi.
Le telecamere solari funzionano meglio in posti come tettoie isolate o recinzioni dove non è possibile far passare i cavi elettrici. La batteria può durare tutta la notte quando si ricarica con l’energia solare, ma anche in questo caso dipende dal tempo e dall’irradiamento solare.
Le telecamere PTZ consentono di rilevare efficacemente i movimenti su aree di grandi dimensioni, ma costano molto di più rispetto alle telecamere fisse e hanno dei componenti mobili che col tempo si usurano e possono rompersi. Quando si tratta di sorvegliare temporaneamente un cantiere o un immobile in affitto, dato che non serve installare nulla di permanente, la soluzione migliore è usare delle telecamere wireless a batteria.
Funzionalità panoramica/inclinazione/zoom
Le telecamere PTZ ampliano notevolmente l’area di copertura effettiva garantita da un singolo dispositivo, ma la loro complessità e il loro costo elevato potrebbero rappresentare un problema. Le telecamere fisse garantiscono una copertura sicura di aree prestabilite, mentre la funzionalità PTZ permette a una sola telecamera di monitorare più zone o seguire soggetti in movimento.
Il raggio d’azione è estremamente ampio: una telecamera PTZ può sostituire 3-4 telecamere fisse, ma può mettere a fuoco solo un’area alla volta. Lo zoom ottico preserva la qualità dell’immagine su tutto il campo visivo, mentre lo zoom digitale si limita ad ingrandire i pixel e peggiora la qualità dell’immagine quando si supera i 2x di ingrandimento.
Le funzioni di monitoraggio da remoto e di rilevamento attivo rendono le telecamere PTZ particolarmente utili nelle proprietà di grandi dimensioni o nelle applicazioni commerciali, se si desidera dirigere manualmente il movimento della telecamera. Quanto all’applicazione delle telecamere PTZ nelle abitazioni private, non è sempre la scelta più conveniente, in quanto una telecamera PTZ di qualità costa 3-5 volte di più rispetto a una telecamera fissa equivalente, richiede un cablaggio e sistemi di controllo più complessi, oltre ad avere più componenti rispetto alle telecamere fisse che possono guastarsi.
Nella progettazione del mio sistema domestico, ho scelto di installare più telecamere fisse per ottenere una copertura più completa e ridurre la manutenzione rispetto a un numero inferiore di telecamere PTZ, anche se queste ultime sono utili per applicazioni particolari, come la videosorveglianza di grandi aree all’aperto o di ciò che accade oltre i confini della proprietà.
Integrazione e connettività con la domotica
Quasi tutte le telecamere di sorveglianza moderne sono compatibili con i sistemi domotici.
Compatibilità di sistema
Le telecamere Ring si integrano bene con Alexa, meno con Google Assistant e non sono compatibili con Apple HomeKit. Questo sistema chiuso mi ha dato qualche problema nel momento in cui ho voluto sincronizzare gli allarmi di sicurezza con altri dispositivi di domotica di altre aziende.
Il controllo vocale è efficace per attività semplici come la riproduzione delle riprese in diretta sui display Echo Show, ma spesso i suoi comandi complessi non funzionano o serve provare più volte.
La compatibilità con più sistemi migliora la versatilità ma è spesso fonte di funzionalità ridotte rispetto all’integrazione in un unico ecosistema, in quanto la domotica funziona meglio se tutti i dispositivi usano lo stesso protocollo. Ad esempio, io ho impostato gli avvisi di movimento di Ring in modo che attivino le luci intelligenti e mandino notifiche a più membri della famiglia, ma alcune integrazioni richiedono l’uso di servizi di terze parti come IFTTT, rendendo tutto più complicato e generando maggiori possibilità di errore. Quando ho pianificato la mia transizione a Ubiquiti, ho dato la priorità ai sistemi che funzionano bene in modo indipendente, piuttosto che a quelli che richiedono piattaforme di domotica specifiche.
Funzioni intelligenti
La geo-recinzione attiva e disattiva automaticamente le telecamere in base alla posizione del telefono, ma richiede la presenza costante dello smartphone e servizi di localizzazione efficaci. Ad esempio, è possibile avere un sistema Ring che si attiva quando tutti i membri della famiglia escono dalla proprietà e si disattiva quando la prima persona ritorna. Questa funzione funziona circa il 90% delle volte, ma il 10% di probabilità di errore significa che è comunque necessario un controllo manuale di backup affinché il funzionamento sia garantito.
Il rilevamento dei pacchi si è rivelato incredibilmente utile nelle telecamere per le porte d’ingresso, grazie alla sua capacità di generare avvisi specifici che aiutano a distinguere le notifiche di consegna dagli avvisi di movimento generici.
La funzione delle zone riservate permette di oscurare le finestre dei vicini e le aree pubbliche, mantenendo comunque la sicurezza dei confini della mia proprietà. Inoltre, è possibile gestire l’accesso a più membri della famiglia e le autorizzazioni a loro concesse: ad esempio, mia moglie ha un accesso completo, mentre i parenti in visita possono solo visualizzare le immagini in diretta. Queste funzioni sono molto pratiche, ma è necessario configurarle con attenzione per trovare il giusto equilibrio tra sicurezza e comodità.
Requisiti di rete e connettività
Le reti domestiche si sovraccaricano più rapidamente di quanto si pensi quando diverse telecamere iniziano a trasmettere in streaming. I router WiFi 6 gestiscono meglio la presenza di più telecamere 4K, ma le apparecchiature WiFi 5 meno recenti hanno difficoltà a gestire anche solo due trasmissioni simultanee ad alta risoluzione.
Quelle telecamere Ring si disconnettevano in modo casuale durante i periodi di maggiore traffico Internet, quindi ho aggiornato il mio router e ho impostato il traffico delle telecamere sulla propria banda a 5 GHz. La rete cellulare 5G offre possibilità interessanti per le telecamere a distanza nei casi in cui l’Ethernet non è una soluzione praticabile, anche se i costi dei dati aumentano rapidamente se si registra in modo continuo.
La sicurezza della rete è molto importante se le telecamere sono connesse a Internet, per cui è bene scegliere telecamere con crittografia WPA3, firmware aggiornato regolarmente e protocolli di sicurezza collaudati. Le funzionalità di edge computing riducono i requisiti di larghezza di banda perché elaborano il rilevamento AI su dispositivo anziché caricare tutto sul cloud.
Il sistema Ubiquiti che ho progettato gestisce il rilevamento dei movimenti e il riconoscimento delle persone direttamente sul dispositivo, caricando solo le riprese utili anziché registrazioni continue. Così facendo, si riduce sia l’utilizzo della larghezza di banda che il rischio di violazioni della privacy, mantenendo comunque le funzionalità di rilevamento Smart anche in caso di guasti alla connessione Internet.
Errori comuni che ho notato e da cui ho imparato
Installare telecamere senza prima aver testato la copertura del WiFi causa seccature come punti morti e interruzioni della connessione. La mia seconda telecamera Ring è stata installata in quello che sembrava il punto perfetto per controllare il vialetto, ma il segnale WiFi era troppo debole perché lo streaming fosse stabile, per cui la videocamera continuava a interrompersi proprio quando arrivavano le auto. Per risolvere il problema ho installato un ripetitore wireless nel mio garage.
Anche l’altezza della telecamera è più importante di quanto non si possa pensare: se montate troppo in alto, i volti diventano forme indistinguibili mentre, se montate troppo in basso, diventano facili bersagli per atti vandalici o vengono bloccate da auto e da cespugli.
I costi dell’abbonamento a Ring lievitano rapidamente. Ho iniziato con 3 dollari al mese per l’abbonamento base al servizio campanello, ma dopo aver aggiunto le telecamere e aver richiesto una memoria maggiore, nel giro di un anno sono arrivato a pagare 10 dollari al mese.
Inoltre, spesso ci si dimentica di documentarsi sulle normative in materia di registrazione, in particolare quelle inerenti il sonoro, che sono spesso più restrittive rispetto a quelle per il video, oltre al fatto che puntare le telecamere verso le finestre dei vicini può causare problemi di vicinato anche se tecnicamente potrebbe essere legale.
Produttori ed ecosistemi principali
Ogni grande produttore rivolge la propria offerta a fasce di utenti diverse, con vantaggi e svantaggi evidenti in termini di complessità tecnica e di priorità delle funzionalità.
Ecosistema Ring
La comodità di Ring non ha paragoni, perché l’installazione è plug-and-play e l’app per dispositivi mobili è davvero intuitiva, tanto che anche i membri della mia famiglia meno esperti di tecnologia la usano senza bisogno di aiuto. L’integrazione dell’ecosistema funziona alla grande con i campanelli, le telecamere e i sistemi di allarme, generando notifiche e controlli centralizzati in quell’unica interfaccia. La comodità ha però un costo, perché per avere funzioni utili come l’archiviazione su cloud e il rilevamento AI bisogna sottoscrivere un abbonamento.
Con il passare del tempo, l’abbonamento diventa più costoso e l’impossibilità di archiviazione su locale rende dipendenti da Internet, per cui quando cade la connessione non si può registrare nulla. Le telecamere Ring funzionano bene per una videosorveglianza di base, ma non hanno le caratteristiche e i livelli di personalizzazione che gli utenti più esperti si aspettano. Anche il fatto che la polizia possa accedere alle immagini e il fatto di non poter controllare bene il trattamento dei dati mi ha fatto decidere di passare a un sistema più attento alla privacy.
Ubiquiti UniFi
UniFi Protect è dotato di funzionalità professionali con archiviazione su disco locale, elaborazione AI e controllo completo sui dati senza necessità di abbonamento. Questo sistema vanta una qualità strutturale eccezionale, funzionalità di sicurezza di livello professionale e un’elevata adattabilità che lo rende adatto a qualsiasi tipo di installazione, dalle piccole abitazioni private alle grandi strutture commerciali.
Il sistema UniFi da me progettato sarà in grado di elaborare tutti i rilevamenti AI a livello locale, creando un backup su cloud solo quando io vorrò attivarlo.
Per via della sua complessità tecnica, occorre avere delle conoscenze di rete, e ciò potrebbe scoraggiare molti proprietari di case, oltre al fatto che la spesa iniziale è più alta rispetto alle alternative commerciali. L’installazione richiede la configurazione di switch di rete, telecamere e l’applicazione UniFi Protect.
È necessario avere anche dimestichezza con l’indirizzamento IP e la gestione della rete. Tuttavia, i vantaggi a lungo termine sono evidenti per gli utenti che desiderano disporre di funzionalità avanzate senza costi di abbonamento ricorrenti, nonché il controllo completo sulle proprie registrazioni.
Confronto con Arlo, Nest e Reolink
Arlo si contraddistingue per la durata della batteria, soprattutto grazie agli accessori con pannelli solari che consentono alle telecamere di funzionare praticamente all’infinito se l’esposizione al sole è buona. Io ho provato le telecamere di Arlo nella casa di campagna di un amico dove non era possibile collegare i cavi di alimentazione, con ottimi risultati dell’impianto solare durante i mesi estivi, un po’ meno durante le settimane invernali più nuvolose.
Le telecamere Nest sono perfettamente compatibili con i servizi Google e hanno un buon sistema di rilevamento AI. L’aspetto negativo di ciò, però, è il vincolo all’ambiente di Google e alla sua gestione degli abbonamenti.
Ho poi letto varie recensioni tecniche e degli utenti, secondo cui Arlo eccelle nelle installazioni provvisorie ma non è molto affidabile nelle installazioni permanenti, e Reolink è adeguato alle esigenze più semplici ma non ha le stesse funzionalità e qualità delle alternative di fascia alta. Inoltre, nessuno dei due gestisce le funzionalità di controllo in locale e le impostazioni di privacy che mi hanno spinto a decidere di passare a un sistema UniFi.
Controllo e certificazione di sicurezza
I servizi di vigilanza presentano notevoli differenze in termini di qualità della risposta e livelli di sicurezza informatica a seconda dei produttori. Ring collabora con vari operatori di vigilanza, ma esercita un controllo limitato sui protocolli di risposta e sul trattamento dei dati, mentre i sistemi UniFi si integrano con i servizi di vigilanza mantenendo il controllo locale dei dati, anche se la configurazione è più complessa.
Le certificazioni di sicurezza informatica sono più importanti di quanto la maggior parte dei possessori di immobili non creda, ed è proprio la serie standard UL 2900 a garantire la verifica di sicurezza più completa. Si consiglia quindi di scegliere telecamere con aggiornamenti regolari del firmware, procedure collaudate di segnalazione delle falle di sicurezza e protocolli di crittografia che proteggono dagli attacchi di accesso remoto. Molti marchi commerciali non dispongono delle certificazioni di sicurezza adeguate, lasciando così agli hacker la possibilità di accedere alle reti domestiche.
Quali sono le telecamere di sorveglianza più adatte alle tue esigenze?
Per individuare la telecamera di sorveglianza più adatta alle tue esigenze, dovresti partire dalla tua condizione abitativa e procedere a ritroso.
- Se vivi in un appartamento o in affitto, non potrai far passare cavi né installare dispositivi fissi, per cui le telecamere wireless a batteria o dei semplici campanelli sono le soluzioni più sensate.
- Se possiedi una casa o una proprietà di grandi dimensioni, ti conviene puntare su un sistema cablato, che elimina il problema della copertura del WiFi e dei limiti di banda.
Anche la propria competenza tecnica è più importante di quanto non dichiarato dai venditori.
- Ring e Nest sono ottimi se desideri aprire la confezione e iniziare a utilizzare il prodotto nel giro di 30 minuti senza leggere il manuale.
- I sistemi UniFi hanno funzionalità di alto livello e un evidente vantaggio sul lungo periodo, ma dovrai passare del tempo a imparare come configurare la rete e risolvere i problemi di connessione.
Quanto al budget da destinare al sistema, è bene calcolare i costi previsti per cinque anni, e non solo il prezzo iniziale. Il mio sistema Ring da 500 dollari costa in realtà 1.100 dollari se si considerano gli abbonamenti, mentre un sistema UniFi da 1.200 dollari non comporta alcun costo aggiuntivo. Pertanto, piuttosto che sostituire tutto quando si vorranno aggiungere nuove funzionalità, è preferibile scegliere telecamere in grado di adattarsi alle possibili esigenze future.